lunedì 29 gennaio 2018

Ancora aforismi di Nicolas Gomez Davila






La volgarità della vita è, in parte, un riflesso della volgarità delle nostre anime. È la nostra pigra intelligenza, il nostro affanno di sicurezza e il nostro orrore dell’estraneo, è il nostro gaudente accoglimento di ogni luogo comune, di ogni comoda interpretazione, di ogni trivialità routinaria, ciò che volgarizza lo stravagante e misterioso universo che ci circonda.

Per sfidare Dio l'uomo gonfia il proprio vuoto.

Quanto più gravi sono i problemi, tanto maggiore è il numero di inetti che la democrazia chiama a risolverli.

Basta un briciolo di perspicacia per diffidare delle proprie idee senza per questo affidarsi alle idee altrui.

Ritenere di non avere pregiudizi è il più comune dei pregiudizi.

Vivere con lucidità una vita semplice, silenziosa, discreta, tra libri intelligenti, amando poche persone.

Il sorriso dell'essere che amiamo è l'unico rimedio efficace contro il tedio.

Solo delle cause perse si può essere partigiani irriducibili.

La ragione è una mano premuta sul petto a placare il battito del nostro cuore disordinato.

Il male, come gli occhi, non vede se stesso. Tremi colui che si vede innocente.

Il barbaro o deride senza riserve o venera senza riserve. La civiltà è un sorriso che mescola con discrezione ironia e rispetto.

Tra poche parole è così difficile nascondersi come tra pochi alberi.

I Vangeli e il Manifesto del partito comunista sbiadiscono; il futuro del mondo appartiene alla Coca-Cola e alla pornografia.

Maturare non vuol dire rinunciare alle nostre aspirazioni, ma accettare che il mondo non è obbligato a soddisfarle.

La banalizzazione è il prezzo della comunicazione.

L'uomo preferisce discolparsi con la colpa altrui piuttosto che con la propria innocenza.

Istruire non è indicare soluzioni, ma rivelare problemi.

Spesso il pensare si riduce a inventare ragioni per dubitare dell'evidente.

L'uomo moderno non ama, si rifugia nell'amore; non spera, si rifugia nella speranza; non crede, si rifugia in un dogma.

È sufficiente che la bellezza sfiori appena il nostro tedio, perché il cuore ci si laceri come seta tra le mani della vita.

L'adesione al comunismo è il rito che permette all'intellettuale borghese di esorcizzare la sua cattiva coscienza senza abiurare il suo essere borghese.

L'idea del "libero sviluppo della personalità" sembra degna di ammirazione finché non incappa in individui la cui personalità si è sviluppata liberamente.

L'individualismo moderno si riduce a reputare personali e proprie le opinioni condivise da tutti.

Chi non teme che il più banale dei suoi momenti presenti diventi in futuro un paradiso perduto?

Le civiltà muoiono per l'indifferenza verso i valori peculiari che le fondano.

L'intelligenza si inventa coerenze per dormire sonni tranquilli. Fin quando non irrompe l'assurdo.

Duecento anni fa era lecito confidare nel futuro senza essere completamente stupidi. Ma oggi chi può dar credito alle attuali profezie, dato che siamo noi lo splendido avvenire di ieri?

Il massimo trionfo della scienza sembra consistere nella velocità crescente con cui lo stupido può trasferire la sua stupidità da un luogo a un altro.

Tra intellettuali la conversazione è scambio di idee altrui.

Il cristiano moderno sente l'obbligo professionale di mostrarsi affabile e allegro, di sfoggiare un benevolo sorriso a trentadue denti, di ostentare cordialità ossequiosa per convincere il miscredente che il cristianesimo non è religione "ombrosa", dottrina "pessimista", morale "ascetica". Il cristiano progressista ci stringe forte la mano con ampio sorriso elettorale.

Ammettere di buon grado che le nostre idee non hanno motivo di interessare chicchessia è il primo passo verso la saggezza.

La società moderna si concede il lusso di tollerare che tutti dicano ciò che vogliono perché oggi, di fondo, tutti pensano allo stesso modo.

Una filosofia ne supera un'altra solo quando definisce con maggior precisione lo stesso mistero insolubile.

Nulla è più pericoloso che risolvere problemi transitori con soluzioni permanenti.

Convincere chi ha opinioni proprie è facile, ma nessuno convince chi sostiene opinioni altrui. Nessuno si aggrappa tanto alle proprie opinioni quanto colui che è solamente l'eco dell'epoca in cui vive.

Il più grande errore moderno non è l'annuncio della morte di Dio, ma l'essersi persuasi della morte del diavolo.

La radicale opposizione tra gli uomini si svela nel fatto che, parlando del piacere, gli uni decollano verso la metafisica e gli altri scivolano verso la fisiologia.

Nessuno che conosca se stesso si può assolvere.
„Al volgo non interessa essere libero, ma credersi tale.“
– Nicolás Gómez Dávila

Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/nicolas-gomez-davila/?q=182450
„Al volgo non interessa essere libero, ma credersi tale.“
– Nicolás Gómez Dávila

Riferimento: http://le-citazioni.it/autori/nicolas-gomez-davila/?q=182450
„Al volgo non interessa essere libero, ma credersi tale.“
– Nicolás Gómez Dávila

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