domenica 5 marzo 2017

Il suono delle campane


Domenica mattina presto, prestissimo.

Approfittando dell'ora che concede una solitudine più che rara, lascio che il mio lupo corra, con sua somma gioia, dietro ai piccioni ed ai fagiani nel parco dietro casa.
A parte il vento che questa mattina soffia impetuoso e gli uccellini che cantano le loro canzoni, tutto intorno è silenzio.
 Il santuario di San Luca è sempre lì, che osserva e veglia sulla nostra delirante città ancora addormentata.

Sembra quasi un mondo normale.

Ad un tratto, dalla chiesa della certosa, un suono, lontano, emerge dagli abissi di una civiltà intera: le campane.
Bibbia di Velislav, 1340
Quasi non ne ricordavo più la dolcezza.
Riavvolgo i fili di una storia antica che è anche la mia, ritrovo il legame oramai spezzato con le
innumerevoli generazioni che ci hanno preceduti; mi commuovo e lenisco lo straniamento nel sentirmi, anche solo per un attimo, a casa; riconosco il gradito monito che richiama ad un Altro, Oltre, ineffabilmente giusto e perfetto in cui rifugiarsi e da cui non allontanarsi mai, pena l'inferno, quello di adesso, quello di poi.

Nonostante la sfacciata violenza di una cultura che abolisce per legge la madre archiviandola come concetto antropologico, che spaccia l'eliminazione dei più deboli, ridotti ad improduttivi oneri per lo Stato, come fulgida conquista di libertà e progresso, o che sentenzia che dei poveretti travestiti da Nostro Signore mimanti l'atto di sodomizzarsi con la croce su cui è morto per noi, per poi pubblicarlo urbi et orbi sullo stramaledetto facebook, non  abbiano in alcun modo offeso la sensibilità dei cattolici, ecco, nonostante ad esempio tutto questo, sembra davvero, per un istante, un mondo quasi normale.

Calza della Befana per cani
Mezz'ora dopo è già tardi.
Da ogni parte uomini e donne con il cane, per la maggior parte antidoto di una comunissima solitudine assoluta, che colgono l'occasione per scambiare qualche parola con un simile e ti inondano di elogi e di aneddoti circa le pazienti bestiole, che loro sì che sono meglio di noi, e che insomma, sa,
lui è stato traumatizzato da un cane grande e nero proprio come il suo, e il mio bimbo, dai retta alla mamma e saluta la dada...

 L' irruzione delle "magnifiche sorti e progressive" mi muove al consueto bagno di realtà.

Ma le campane hanno suonato, ed io ho tutta l'intenzione di ascoltarle.

Grazie, Buon Dio, per le incursioni che ancora, regali a noi, creature perse.

Buona domenica a tutti.








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