venerdì 3 marzo 2017

Curva San Luca: l'epilogo ed il cerchiobottismo





Per correttezza nei confronti di chi ha avuto la bontà di leggere l'articolo del 28 gennaio scorso, intitolato "Forza Madonnina di San Luca, olè", di quanti hanno "tifato" nel loro cuore per la Santa Madre di Dio, di tutti coloro che hanno firmato la petizione cui avevo dato vita e che cercherò comunque di consegnare a chi di dovere, se non altro per rendere testimonianza della volontà di tanti, sono a comunicare che alea iacta est. 

Il geniale sindaco di Bologna, sig. Merola Virginio, stretto tra "l'incudine della tradizione religiosa ed il martello del politicamente corretto"- come scrivevano domenica scorsa sul Resto del Carlino (il quotidiano locale) - ha tirato fuori dal cilindro, in perfetto stile democristiano, la soluzione più cerchiobottista possibile e politicamente blindata. La Curva oggetto di tante polemiche sarà dotata, dunque, di una doppia intitolazione: "Curva San Luca - Arpad Weisz".

 Ecco servito il minestrone.
 Un bell'accostamento in cui i termini sono totalmente estranei, privi di una qualunque contiguità logica o di un' affinità di qualsivoglia categoria. I classici cavoli a merenda, appunto, così manifestamente incongruenti, ma così tanto opportuni.

Lasciare a San Luca ciò che è di San Luca ed intestare altro, una targa o ciò che più pareva opportuno, al povero sig.Weisz è talmente definito e privo di ambiguità che il nostro primo cittadino, del resto in piena sintonia con il modus operandi del PD o DP che dir si voglia, non l'ha mai preso in considerazione. E d'altronde è perfettamente comprensibile. Quando si è tanto assuefatti ad andare a braccetto con la convenienza politica a prescindere dal decoro e dal pudore al punto da essere stati dei pionieri nell'introduzione istituzionale della nuova categoria antropologica del genitore 1 e 2 - a titolo di uno dei fulgidi esempi che si potrebbero riportare -, anche solo un minimo accenno di chiarezza e buon senso può risultare abbacinante.
Il dott. Balanzone, maschera di Bologna

Dimenticavo la Curia.
Eccezion fatta per mons. Vecchi, che ha sottolineato l'incongruenza della trovata, dal vertice è stata espressa soddisfazione per la soluzione che, mettendo indistintamente nello stesso calderone la Madonna e un povero disgraziato ebreo morto ad Auschwitz, parifica e zittisce tutti.
Morale: andare d'accordo, sempre e comunque, questo è ciò a cui bisogna tendere come somma virtù.
La capra ed il cavolo, versione bucolico georgica della botte e del cerchio.

E intanto, da quando è uscita questa faccenda, il Bologna prende delle sonore paghe da qualsiasi
squadra.
 A parte la scorsa domenica, che ha pareggiato. Nè qua, nè là e quindi ovunque. Il neutro del senza infamia e senza lode. Un colpo al cerchio del Bologna ed uno alla botte del Genoa.
La trasposizione calcistica dei virtuosismi della politica nostrana.

Ed a chi dovesse obiettare che in fondo si tratta solo una questione del tutto marginale a fronte dell' orrore in cui stiamo sprofondando come civiltà, potrei fare notare che, poichè nomina sunt consequentia rerum, ciò che sembra in apparenza una quisquilia è in realtà l'ennesimo passo verso il nostro suicidio.


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