martedì 8 novembre 2016

Platone, da "La Repubblica"




"Quando la città retta a democrazia si ubriaca di libertà confondendola con la licenza, con l’aiuto di cattivi coppieri costretti a comprarsi l’immunità con dosi sempre massicce d’indulgenza verso ogni sorta di illegalità e di soperchieria;
quando questa città si copre di fango accettando di farsi serva di uomini di fango per potere continuare a vivere e ad ingrassare nel fango; quando il padre si abbassa al livello del figlio e si mette, bamboleggiando, a copiarlo perché ha paura del figlio; quando il figlio si mette alla pari del padre e, lungi da rispettarlo, impara a disprezzarlo per la sua pavidità; 

Quando il cittadino accetta che, di dovunque venga, chiunque gli capiti in casa, possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e ci è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine; c’è da meravigliarsi che l’arbitrio si estenda a tutto e che dappertutto nasca l’anarchia e penetri nelle dimore private e perfino nelle stalle?

In un ambiente siffatto, in cui il maestro teme ed adula gli scolari e gli scolari non tengono in alcun conto i maestri; in cui tutto si mescola e si confonde; in cui chi comanda finge, per comandare sempre di più, di mettersi al servizio di chi è comandato e ne lusinga, per sfruttarli, tutti i vizi; in cui i rapporti tra gli uni e gli altri sono regolati soltanto dalle reciproche convenienze nelle reciproche tolleranze; in cui la demagogia dell’uguaglianza rende impraticabile qualsiasi selezione, ed anzi costringe tutti a misurare il passo delle gambe su chi le ha più corte; 

in cui l’unico rimedio contro il favoritismo consiste nella molteplicità e moltiplicazione dei favori; in cui tutto è concesso a tutti in modo che tutti ne diventino complici; in un ambiente siffatto, quando raggiunge il culmine dell’anarchia e nessuno è più sicuro di nulla e nessuno è più padrone di qualcosa perché tutti lo sono, anche del suo letto e della sua madia a parità di diritti con lui e i rifiuti si ammonticchiano per le strade perché nessuno può comandare a nessuno di sgombrarli; in un ambiente siffatto, dico, pensi tu che il cittadino accorrerebbe a difendere la libertà, quella libertà, dal pericolo dell’autoritarismo?

Ecco, secondo me, come nascono le dittature. Esse hanno due madri. Una è l’oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia. L’altra è la democrazia quando, per sete di libertà e per l’inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi. Allora la gente si separa da coloro cui fa la colpa di averla condotta a tale disastro e si prepara a rinnegarla prima coi sarcasmi, poi con la violenza che della dittatura è pronuba e levatrice. Così la democrazia muore: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo."

 
Platone, La Repubblica – Cap. VIII. 
Atene 370 A.C.

3 commenti:

  1. Davvero siamo nani sulle spalle dei giganti. La sapienza dei nostri padri fondatori, illuminata e completata da Cristo, è già tutto. A scuola, infatti, non si insegna praticamente più, per ovvie ragioni. Non individui pensanti devono forgiare, ma consumatori belanti. Ad ogni civiltà. il destino che si è costruito.

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  2. Mi sembra a volte chiaro il perchè l'UE, banchieri, finanzieri apolidi se la siano tanto presa con Grecia e Italia:
    rappresentano la sintesi del pensiero greco romano e cattolico, che per le nozioni su individuo, ideale, Dio, spirito, sono i primi nemici dei mondialisti.

    In base alle logiche attuali dei rivoluzionati permanenti, anche Platone sarebbe fatto passare per un pericoloso identitario nazionalista, il che non potrebbe andare a chi ha in progetto un "Nuovo Ordine Mondiale" fatto di finti diritti in barba a quelli veri, e di liquefazione delle nazioni e delle tradizioni.

    fatto sta che l'analisi impietosa del declino della democrazia delle poleis del suo tempo è paro paro applicabile al disfacimento della nostra società oggi.

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  3. Questo Terzo Totalitarismo, orwelliano all'estremo, è infinitamente più subdolo e perfezionato rispetto agli altri che l'hanno preceduto e che ha egregiamente sostituito purtroppo non solo localmente ma a livello planetario.

    L'occupazione meticolosa, militare si può dire e l'uso di ogni forma mediatica è uno dei cardini di questo nuovo Totalitarismo del Pensiero Unico chiamato "democrazia".

    I vecchi dittatori erano sprovveduti, ingenui e usavano sistemi sommamente rozzi per obbligarti. La nuova dittatura globale ti ipnotizza per farti fare quello che vuole. In questo senso se avete stomaco a sufficienza, basta sottoporsi al fuoco di fila di giornaloni, da Repubblica (appunto) a la Stampa, a CorServa, TV e anche Radio Vaticana per vedere a che vertici di indottrinamento e conformismo col Potere del Mondo si arriva.

    Ovviamente il completo soggiogamento del mondo intero non sarebbe mai stato possibile se la Chiesa Cattolica avesse continuato ad essere quell'estremo Baluardo del Bene che era sempre stata nei millenni a prezzo di grandissime sofferenze quindi si spiega perchè era assolutamente indispensabile espugnarla.

    E ora che la cosa è in gran parte avvenuta il compito che le è assegnato è quello di appoggiare il Potere del Mondo in tutte le sue operazioni che possono andare dalla ideologia gaia, così si spiega il "chi sono io per giudicare", al sostegno al colpo di stato ucraino, alle attività americane in Siria o con il martellante ottuso proselitismo immigrazionista di Bergoglio e delle sue gerarchie.

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